Lanciato recentemente, VI.B.RI.S è un progetto corale nato dalla cooperazione di aziende vitivinicole locale. Un modello di condivisione che parla di sostenibilità, avanguardia e valorizzazione del territorio.
Di Anna Volpicelli, foto di Salvatore Guadagno
Vi.B.RI.S (vini bianchi a ridotto contenuto di solfiti, longevi e di elevata qualità sensoriale) è un acronimo ormai conosciuto in tutta la Costiera Amalfitana e oltre i suoi confini. Dalla sua presentazione avvenuta l’11 novembre presso l’Auditorio Villa Rufolo se ne è parlato molto. Al di là dell’innovazione che apporterà nel mondo dell’enologia, VI.B.RI.S valorizza soprattutto un aspetto molto importante per questo tipo di iniziative avanguardistiche che seguono, e in qualche modo anticipano, i trend del settore e mettono al centro la salute dell’uomo e del pianeta: l’imprenditorialità agricola corale.
L’unione come via di crescita
Certo perché VI.B.RI.S è un’attività sperimentale che ha visto l’incontro e la collaborazione di alcuni dei più ricercati e attenti imprenditori del vino della Costa D’Amalfi. Un aspetto che non va sottovalutato perché al di là dei risultati che si otterranno e i correlati benefici, questo progetto racconta una modalità operativa che sempre più si sta sviluppando sul territorio amalfitano, quella dell’unione. L’unione fa innovazione, l’unione stimola alla crescita, l’unione porta al cambiamento costruttivo e apre nuove strade.

I protagonisti
Il progetto di cooperazione, cofinanziata dal FEARS – PSR Campania 14/20 Gal Terra Protetta, coinvolge quattro aziende locali, già conosciute a livello nazionale e internazionale per la qualità dei loro prodotti, Cantine Marisa Cuomo (capofila), Società Agricola Cantine Giuseppe Apicella, Azienda Agricola Reale Andrea, Azienda Agricola Tagliafierro Raffaele, e vede la supervisione tecnico-scientica di professori dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Agraria, fra cui Luigi Muoio (professore ordinario) Martino Forino (professore associato), Angelita Gamburi (professore associato), Maria Tiziana Lisanti (ricercatrice). Tutti coordinati da Nicola Matarazzo, responsabile.
Il processo
Oggetto della ricerca sono i vini bianchi in particolare di tre vitigni locali, Fenile, Ginestra e Pepella. «Per fine marzo – racconta Andrea Ferraioli, titolare di Cantina Marisa Cuomo – imbottiglieremo il vino a basso contenuto di solfiti da un lato, e dall’altro quello con i solfiti, perché per noi è importante il confronto, l’analisi della differenza e il monitoraggio dei risultati». In base a tali risultati, infatti, per ogni varietà verrà elaborato uno specifico protocollo sperimentale di vinificazione per la produzione di questi che sarà disponibile per tutti i prodotti della zona. «Abbiamo anche ricevuto una proroga per cui avremo anche la possibilità di fare una seconda vendemmia per affinare la sperimentazione», aggiunge Ferraioli.

I primi test
Le prime degustazioni saranno disponibili durante la prossima edizione del Vinitaly. «Ci servirà anche per capire cosa davvero questo progetto ci può dare e come reagisce il pubblico alla nostra offerta», spiega Ferraioli. VI.B.RI.S è un’opportunità non solo per l’intero ecosistema vitivinicolo territoriale, ma anche per i giovani «Abbiamo istituito 5 borse di studio che daranno la possibilità a chi interessato di fare ricerche e seguirci nel processo». Ed è questa l’ottica davvero innovativa di Vi.B.RI.S: cooperare per dare valore alle risorse del territorio, dare voce alla sua innata biodiversità e tracciare nuovi sentieri-modello per metterli a disposizione di tutti.
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