Il cuore antico della Costiera amalfitana svelato dal trekking dedicato alla memoria delle impavide portatrici di limoni. Il sentiero delle Formichelle, che ha ispirato l’omonimo romanzo di Alessia Castellini.
7 luglio 2024, di Susy Pepe.
È stato tracciato facendosi largo tra le rocce della Costiera amalfitana con la fatica immane delle donne che per secoli lo hanno battuto portando ceste di limoni da 60 chili sulla testa. Il sentiero delle “Formichelle” testimonia l’affascinante storia delle portatrici che andavano su e giù per scale, terrazzamenti, rocce a picco sul mare, più volte al giorno senza soste per trasportare l’oro giallo della Costiera. Oggi è diventato uno dei percorsi trekking emergenti. Un sentiero che si fa largo tra limoneti e boschi da Tramonti a Maiori per un viaggio nel paesaggio inconfondibile della “Divina” e un’immersione nelle sue vicende popolari e rurali, marcate dalla silenziosa fatica di tante donne e dalle tradizioni da loro stesse tramandate.
La storia delle formichelle in Costa d’Amalfi
Un nome simbolico quello del sentiero, tributo alle portatrici di limoni che fino agli anni Settanta dello scorso secolo si scorgevano in fila indiana lungo i versanti scoscesi dell’intera costa, con in testa le enormi sporte. Ogni loro passo era accompagnato dal profumo fortissimo degli agrumi appena colti. La schiena dritta che faceva angolo retto col capo piegato dal peso e i piedi avvolti negli stracci, per far presa sul tracciato ripido, davano loro un incedere lento e fiero, malgrado la fatica sfiancante. Una colonna di sole donne che sembravano tante formichine, in dialetto “formichelle”, da qui il nome. Come i laboriosi insetti ai quali la saggezza popolare le ha associate, generazioni di “formichelle” hanno faticato duramente per sostentare le loro famiglie, fino a diventare una figura emblematica per la gente della Costa d’Amalfi.
Il sentiero delle Formichelle oggi
Oggi, su quello stesso percorso le colonne sono formate da escursionisti alla scoperta del tracciato da poco recuperato. Il percorso da sei chilometri di lunghezza, di media difficoltà e della durata di quattro ore, parte dalla chiesa di Sant’Elia a Paterno di Tramonti, dove si incontra la mulattiera che attraversa un bosco e poi porta verso il mare tra i limoneti. I punti dai quali ammirare il panorama verticale della Costiera si alternano a passaggi incassati tra le mura a secco, custodi dei giardini. Gli agrumi dal color del sole si affacciano dall’alto a sfiorare il capo dei visitatori e li accompagnano con la loro essenza fresca e piacevolmente acre. Il sentiero termina a mezza collina, a picco sul mare di Maiori. Proseguendo verso valle, in venti minuti si arriva al sentiero dei Limoni e alle riviere di Maiori e Minori.
Le quattro ore necessarie a compiere il percorso potrebbero sembrare non poche ma scorrono adagiate sul tempo che fu, abbagliato dal sole e inebriato dagli odori. I terrazzamenti e le altre opere agricole e idrauliche parlano dell’opera titanica dei contadini che con tecniche antiche ma di straordinaria attualità sono riusciti a strappare, a sfruttare e a difendere una terra aspra, modellandola secondo le loro necessità. Ne sono simbolo le macere, i muretti che sostengono i terrazzamenti, che nei secoli hanno rubato ai fianchi verticali dei Monti Lattari la terra piana da coltivare. Sul sentiero delle “Formichelle” l’unicità della Costiera amalfitana, Patrimonio Unesco dal 1997, si disvela come figlia della sua storia rurale e delle mani operose dei suoi abitanti.
Il trekking esperienziale
L’idea di valorizzare l’antica mulattiera è venuta quattro anni fa alla giovane guida escursionistica Matteo Giordano, di Tramonti. Sua l’intuizione che quel percorso, battezzato sentiero delle “Formichelle”, potesse diventare un trekking esperienziale. «Il mio obiettivo è far conoscere i sentieri sui quali sono cresciuto, percorsi poco battuti che sono accanto a quelli più famosi della Costiera e che conservano ancora la storia autentica della nostra terra. – ha sottolineato Giordano – In questa sfida ho avuto il sostegno di tanti giovani, di associazioni locali e del Comune di Tramonti. Ci siamo rimboccati le maniche e in maniera volontaria abbiamo risistemato il percorso». Una scelta dimostratasi vincente, come sottolinea il vicesindaco di Tramonti, Vincenzo Savino: «Col sentiero delle Formichelle i visitatori dei nostri percorsi di trekking sono aumentati del 30%».
Tanti escursionisti non sono solo attratti dalla bellezza dei luoghi, ma anche dalla curiosità di scoprire i commerci via mare che hanno creato la potenza prima della Repubblica Marinara di Amalfi e poi della Costiera. Il re di questi commerci è stato il limone sfusato amalfitano, introdotto dagli arabi, che ha portato ricchezza prima che si affermasse il turismo. Per secoli, l’oro giallo di questo territorio ha preso la strada del mare prima sulle galee amalfitane e a partire dal Settecento sulle navi inglesi come cura per lo scorbuto. A metà dell’Ottocento ha raggiunto il mercato Usa. Imbarcazioni che hanno solcato i mari di tutto il mondo, ma che lo hanno potuto fare grazie alle fatiche delle “formichelle” che hanno trasportato i limoni, portandoli fiere sul capo come brillanti pepite d’oro.
Il dolce tributo alle portatrici di limoni
Un mondo antico sparito nel corso del Novecento per l’affermarsi sul mercato di altre varietà del frutto, più economiche e coltivate altrove. Ne restano oggi le tracce indelebili sul territorio e la storia delle impavide “formichelle”, alle quali anche il pasticciere Sal De Riso ha dedicato un dolce. Il presidente dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, che ha un bistrot a Minori, ha infatti creato un gâteau con crema al cioccolato bianco e vaniglia al profumo di limone, cuore di crema al caffè con scorzette di limone, croccantino di nocciole e frolla alle mandorle. Lo ha chiamato “Sentiero delle Formichelle” come suo «personale tributo a una figura storica della Divina e al suo lavoro duro, silenzioso e prezioso».
Il libro scritto da Alessia Castellini
Una tradizione antica e sofferta che ha ispirato anche la scrittrice Alessia Castellini che per Piemme ha pubblicato il suo libro “Il Sentiero delle Formichelle”. Costiera Amalfitana, anni Quaranta. Rachele e Nannina attraversano la montagna ogni giorno come laboriose formichelle, trasportando pesanti sporte di limoni fino alla costa di Maiori, là dove il mare si estende a perdifiato. Rachele crede che il mondo abbia delle regole dure e invariabili ed è fiera delle tradizioni del suo paese, mentre Nannina sogna fin da bambina terre lontane dal ripido sentiero che dovranno percorrere per una vita, fino a spezzarsi la schiena e le ginocchia. È sulle loro tracce che ottant’anni dopo arrivano in paese due sorelle, Ninfa e Alelì, convinte che questa storia sia solo il frutto della fantasia della loro nonna scrittrice, scomparsa da poco. Scopriranno invece che Rachele e Nannina sono esistite per davvero, e che il sentiero delle Formichelle custodisce un segreto che la loro famiglia ha dimenticato per decenni. Il libro sarà presentato il 10 agosto 2024 alle 18,30, nella piazza antistante la chiesa della frazione Paterno Sant’Elia a Tramonti.
Prima pubblicazione 15 marzo 2022 – Esame di idoneità professionale da giornalista professionista 134ª sessione Susy Pepe