L'omaggio per la Regata delle Repubbliche Marinare

L'Amerigo Vespucci in Costa d'Amalfi

La Nave Amerigo Vespucci arriva in Costa d’Amalfi e naviga con lo sfondo di Positano – Ph Andrea Ferraioli per Authentic Amalfi Coast

La nave più bella del mondo solca il mare delle Sirene, aggiungendo fascino senza tempo a un luogo già magico, in occasione del week-end della Regata delle Antiche Repubbliche Marinare ad Amalfi.  

Un momento mozzafiato di grazia, tradizione e orgoglio nel mare della Divina, con lo sfondo delle isole de Li Galli, Positano, Capo di Conca, Maiori e Amalfi, dove ha gettato l’ancora per restare in rada fino alla Regata del giorno successivo.

L’apparizione, maestosa, solenne e silente, nel tardo pomeriggio di sabato 17 maggio 2025, verso le 19.00. Proveniente da Napoli, una delle tappe del Tour Mondiale 2023-2025, la nave più bella del mondo è emersa all’orizzonte dietro le isole de Li Galli, con lo sfondo dell’isola di Capri, per avviare la propria navigazione lungo la costa, nelle stesse acque dove il mito vuole che Ulisse si sia fatto legare all’albero maestro della sua nave per ascoltare il canto seducente delle sirene senza finirne vittima.

L’Amerigo Vespucci ha attraversato la Costa d’Amalfi da Positano a Maiori, per poi virare ed andare a gettare l’ancora di fronte ad Amalfi, attirando la curiosità di migliaia di persone appostate lungo la strada, nei terrazzamenti, sulle spiagge, per ammirare l’antico veliero.

La presenza dell’Amerigo Vespucci è un omaggio alla storia della Costa d’Amalfi: un saluto per la 70esima Regata delle Antiche Repubbliche Marinare. Si tratta del palio storico remiero che celebra l’antica storia marittima delle repubbliche di Amalfi, Pisa, Genova e Venezia che, dopo essersi succedute nel corso del Medioevo nella conquista del Mar Mediterraneo fino al vicino oriente, oggi rinnovano il ricordo dei loro retaggi marinari con una sfida sportiva di canottaggio.

La storia della nave scuola Amerigo Vespucci

Nave Scuola Amerigo Vespucci è l’unità più anziana in servizio nella Marina Militare Italiana ed è stata interamente costruita e allestita a poca distanza dalla Costa d’Amalfi: presso il Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabia. Impostato lo scafo il 12 maggio 1930, è stata varata il 22 febbraio 1931; madrina del varo è stata la signora Elena Cerio. Consegnata alla Regia Marina il 26 maggio 1931, entrò in servizio come Nave Scuola il successivo 6 giugno, aggiungendosi alla gemella Cristoforo Colombo, di tre anni più anziana e leggermente più piccola, costituendo con essa la “Divisione Navi Scuola” al comando dell’Ammiraglio Cavagnari. Al rientro dalla prima Campagna di Istruzione, il 15 ottobre 1931 ricevette a Genova la Bandiera di Combattimento.

Il motto della nave è oggi iconico: “Non chi comincia ma quel che persevera”, assegnato nel 1978. Originariamente il motto era “Per la Patria e per il Re” sostituito una prima volta, dopo il secondo conflitto mondiale, con “Saldi nella furia dei venti e degli eventi”, infine con quello attuale.

Dal punto di vista tecnico-costruttivo l’Amerigo Vespucci è una nave a vela con motore; dal punto di vista dell’attrezzatura velica è “armata a Nave”, quindi con tre alberi verticali, trinchetto, maestra e mezzana, tutti dotati di pennoni e vele quadre, più il bompresso sporgente a prora, a tutti gli effetti un quarto albero. L’unità è inoltre fornita di vele di taglio: i fiocchi, a prora, fra il bompresso e il trinchetto, gli stralli, fra trinchetto e maestra e fra maestra e mezzana, e la randa, dotata di boma e picco, sulla mezzana.

Oggi l’Amerigo Vespucci non è soltanto una scuola per futuri ufficiali, ma un simbolo identitario che attraversa mari e oceani come ambasciatrice dell’Italia. Con il suo profilo elegante, i legni pregiati e le vele bianche che si stagliano contro il cielo, resta una delle immagini più affascinanti della marineria internazionale.

Non è un caso che la domanda più frequente, e quasi inevitabile, resti sempre la stessa: “Chi è la nave più bella del mondo?”. La risposta, da generazioni, non cambia mai: “Amerigo Vespucci”.