Una giornata a Pontone

È il sito più antico della Costiera Amalfitana e probabilmente il suo luogo di nascita. Tra strade in pietra e giardini terrazzati, il villaggio racchiude una lunga storia da scoprire

23 febbario 2021, testo e foto di Laura Thayer


Incastonato fra le montagne tra Amalfi e Scala, il tranquillo borgo di Pontone non è il villaggio in cui ci si aspetterebbe di trovare il luogo di nascita della Costiera Amalfitana. Eppure, qui, tra strade in pietra e giardini terrazzati, c’è una sorprendente storia da scoprire. 

«Pontone è il sito più antico della Costiera Amalfitana. Oggi i residenti sono poco più di 400, ma un tempo Pontone è stato uno degli insediamenti più vecchi, soprattutto dal punto di vista culturale, che ha dato vita a quella che sarebbe diventata la prima Repubblica Marinara d’Italia, ovvero la Repubblica di Amalfi», dice Bonaventura Esposito, residente di lunga data a Pontone ed esperto di storia della Costiera Amalfitana. «Possiamo davvero dire che Pontone rappresenta l’espressione emotiva della cultura», continua Esposito . E qui nelle tranquille strade del borgo è possibile sentire la storia della Repubblica di Amalfi prendere vita.

Il più antico insediamento della Costiera Amalfitana

Molti pensano che sia Scala l’ insediamento originario della Costiera Amalfitana. In realtà per scoprire gli intrecci della storia della costa bisogna proprio partire da Pontone. Fu qui, infatti, che i patrizi romani giunti sulla costa nella prima metà del IV secolo dai Monti Lattari trovarono una posizione naturalmente strategica per una nuova città. 

Pontone si adagiava su uno stretto crinale tra due valli fluviali, il Dragone a est e il Canneto a ovest, che fornivano abbondante acqua dolce. La montagna offriva anche una protezione naturale che fu poi rafforzata con il Castrum Scalelle e la torre di avvistamento. 

Camminando verso i ruderi delle mura di protezione e la Torre dello Ziro, è possibile ammirare il Golfo di Salerno.  Pontone si nasconde dietro alle montagne che si innalzano tra Atrani e Amalfi creando il perfetto scenario strategico. 

I ruderi della Basilica di sant'Eustachio
I ruderi della basilica di Sant’Eustachio 

Lo splendore della Basilica di Sant’Eustachio

Al culmine del suo successo nel Medioevo, Pontone era un comune indipendente chiamato Scalella che ospitava famiglie benestanti che costruirono grandi dimore e chiese riccamente decorate. «Pontone era considerato il braccio destro della Repubblica Marinara di Amalfi, ovvero il suo cuore pulsante all’interno della costa», spiega Esposito. 

Oggi i ruderi della Basilica di Sant’Eustachio sono uno dei principali siti del borgo. Questa chiesa del XII secolo fu costruita per la famiglia d’Afflitto vicino al loro palazzo nobiliare. Camminando tra le mura sgretolate e ammirando quel poco che resta delle sontuose decorazioni, è difficile immaginare che questa al suo apice fosse considerata una delle chiese più splendide della Costa D’Amalfi. Alcune storie si perdono nel tempo, ma addentrandosi nel cuore di Pontone  il ricco passato della Repubblica di Amalfi prende forma. 

Al crocevia della Repubblica di Amalfi

Proprio nel centro di Pontone si trova Piazza San Giovanni Battista, oggi un posto tranquillo dove sedersi sotto gli alberi o godere della vista di paesaggi verdeggianti che dalla valle arrivano fino ad Amalfi. Ci vuole un po’ di immaginazione per fare un salto indietro nel tempo per vedere la piazza brulicante di attività, ma proprio questo punto si trovava all’incrocio dei sentieri di pietra che collegavano Amalfi, Scala, Ravello ed Atrani. 

Pontone era un importante centro di produzione tessile e Piazza San Giovanni Battista era il cuore dell’attività. Qui veniva realizzato il panno di lana che i mercanti di Amalfi vendevano in tutta l’Italia meridionale e in Sicilia. Adagiata ai margini di Piazza San Giovanni Battista si trova l’omonima chiesa. 

L’edifico fu costruito nel XII secolo per volontà e con il supporto dei lanifici locali. La scelta di dedicare la chiesa al santo non è stata certo casuale. Fortemente legato all’acqua, elemento essenziale per la realizzazione di stoffe di lana, San Giovanni Battista era considerato nel Medioevo il protettore dei lanaioli. E in una città alimentata da questa tradizione, questa è stata una decisione naturale. 

La chiesa di San Giovanni battista a Pontone
La Chiesa di San Giovanni Battista 

Il campanile della chiesa

Situato ai margini della piazza, il campanile della chiesa è stato costruito, dal XII al XVIII secolo, su tre livelli in tre punti diversi. Due dettagli distinguono lo contraddistinguono. Il primo è il modo in cui il percorso arriva direttamente sotto un passaggio ad arco attraverso il campanile. 

Il secondo è l’orologio in maiolica del 1700, unico nel suo genere in Costiera Amalfitana. A destra dell’ingresso un’antica colonna sporge orizzontalmente dal lato della chiesa. Chiamata la Colonna della Verità, era un luogo sicuro per chiunque avesse fatto del male o che fosse perseguitato. Al sicuro dalle autorità locali, il parroco divenne quindi responsabile della sorte della persona che cercava rifugio e il suo rientro nella società. 

la colonna della verità
La colonna della verità. 

Le sacre decorazioni

Entrando nella chiesa a navata unica, le decorazioni in stucco che vediamo oggi provengono da ristrutturazioni successive svolte nel XVI secolo e includono elementi a forma di ventaglio che si possono trovare in tutte le chiese di Pontone. L’altare in legno scuro con tocchi dorati si staglia nettamente contro le decorazioni ornamentali barocche. 

Si osservano al centro le scene del martirio di San Giovanni Battista con una statua lignea del santo del XVII secolo affiancata da dipinti di San Pietro e Sant’Andrea. A sinistra dell’altare si trova un dipinto cinquecentesco della Circoncisione di Aniello Iannicelli Napoletano. A destra dell’altare, in una cappella laterale, giace il sepolcro di Filippo Spina, nobile cavaliere del 1346. 

Prima di ripartire vale la pena fermarsi ad ammirare l’organo a canne posto sopra l’ingresso. Aggiunto nel 1757, l’organo è notevole sia per i suoi dettagli in stile rococò veneziano sia per il fatto che è ancora funzionante e riempie la chiesa con il suo suono ricco, proprio come ha fatto per secoli per i fedeli della città. 

Un villaggio museo

Una ripida scalinata da Piazza San Giovanni Battista conduce a uno dei gioielli della Costiera Amalfitana. «Pontone è davvero un villaggio museo e uno scrigno di tesori a cielo aperto», spiega Esposito. La Chiesa di San Filippo Neri, fondata nel X secolo, è il fulcro del patrimonio religioso e culturale del borgo. Prima di accedere, gli occhi si rivolgono al cielo per osservare in alto il campanile in pietra risalente al X secolo. 

Il campanile non è direttamente collegato alla chiesa. E’ posizionato, infatti, di fronte ad un atrio a volta all’ingresso dell’edificio. Il percorso in pietra conduce proprio attraverso l’atrio, altro tratto distintivo che distingue questo luogo sacro da tutti gli altri della Costiera Amalfitana. Anche senza entrare nella chiesa, l’incredibile volta a crociera riporta indietro nel tempo e ricorda quelle dell’Arsenale di Amalfi dove nel Medioevo venivano costruite le navi. 

L'altare della chiesa di Filippo Neri
L’atare della Chiesa di San Filippo Neri 

L’eredità della famiglia De Bonito

Il passato sembra notevolmente presente a Pontone, soprattutto nei dettagli della Chiesa di San Filippo Neri. Per entrare si calpestano antiche colonne di marmo che sono state spaccate longitudinalmente e adagiate per creare gradini. Una volta dentro, il piccolo spazio rivela una ricchezza con tutti gli elementi di una chiesa molto più grande ma disegnati su scala più intima. 

Questo luogo fu originariamente costruito per la ricca famiglia De Bonito, alcuni dei primi coloni di Pontone dall’antica Roma, ed era dedicato a San Matteo. Le decorazioni in stucco furono aggiunte successivamente, nel XVII e XVIII secolo, quando la chiesa fu dedicata a San Filippo Neri. Ciò che è visibile oggi risulta quasi secondario rispetto al suo splendore originale, ma ci sono ancora molti elementi di pregio. 

Le colonne di granito, il suggestivo pavimento piastrellato in maiolica a motivi geometrici blu e bianchi e le statue in legno del XVII secolo di San Filippo Neri e la statua della Vergine Maria dell’Immacolata Concezione, recentemente restaurata, scolpita da un unico pezzo di legno d’ulivo. 

Tradizioni da ricordare

Appena si mette piede nell’ex sacrestia si incontra sopra l’ingresso un affresco del XIV secolo raffigurante la crocifissione con il corpo di Cristo realizzato in stucco in rilievo sullo sfondo. Un esempio veramente spettacolare e unico di arte sacra in Costiera Amalfitana che merita di essere visto. Nel silenzio di questo spazio, siedono le campane di bronzo originali del X secolo. 

A causa del loro peso e del rischio che costituivano strutturalmente per il campanile storico, ora riposano tranquillamente. Mentre Pontone è oggi un villaggio pacifico, il silenzio riverbera con la storia della Costiera Amalfitana, del luogo dove furono costruite le fondamenta della successiva Repubblica di Amalfi, di secoli di culto sincero, di tradizioni perdute e tradizioni ancora ricordate dai residenti e vissute dai viaggiatori di oggi.