Il volto femminile dell’agricoltura

Le quattro giovani imprenditrici che stanno cambiando il panorama agro-turistico locale

8 marzo 2022, di Anna Volpicelli. 


Sono tutte giovani donne accumunate dall’amore per la propria terra e dall’urgenza di stare costantemente a contatto con la natura. Passioni che vengono ben trasmesse non solo nel loro lavoro, ma anche ai loro ospiti. 

Con il loro impegno e determinazione stanno innovando l’industria agro-turistica della Costa d’Amalfi. 

Valentina Sannino, 35 anni, Tenuta Novecento Bio Agriturismo

Il desiderio era quello di valorizzare il territorio puntando alla sostenibilità a 360 gradi. Insieme al marito, Michele Inserra, fra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, Valentina Sannino, architetto, apre Tenuta Novecento Bio Agriturismo ad Agerola

«La volontà era quella di portare alla luce la vocazione dei terreni che circondano la proprietà – ci dice – Terreni che erano stati abbandonati per lunghi anni. Abbiamo bonificato tutto e riportato in vita alberi secolari che erano in pessime condizioni».  

Da qui, di conseguenza, la scelta di puntare sull’agricoltura biologica e piantare pomodori, patate, origano, vari tipi di verdure, ripristinare antichi vitigni fra cui l’uva tronta, livella e piedirosso e sperimentare, con successo, la coltivazione dello zafferano. Prodotti ed ingredienti che vengono offerti e serviti all’interno dell’agriturismo. 

«Ai nostri ospiti prepariamo anche dei cestini con i nostri prodotti quando soggiorno da noi», racconta. 

Nel 2019, infatti, la decisione di aprire l’agriturismo che oltre al ristorante ospita anche quattro camere da letto.

«Io sono architetto e ci tenevo a trasportare la filosofia sviluppata per le coltivazioni a tutta la struttura. Abbiamo recuperato un fabbricato rurale di fine ‘800 e lo abbiamo restaurato completamente applicando lo stesso concetto di sostenibilità presente all’esterno».  

Per il restyling sono stati utilizzati materiali naturali fra cui il legno. Nel parcheggio sono stati sistemati dei pannelli fotovoltaici che garantiscono energia alla struttura. E’ stata anche collocata una cisterna che raccoglie e ricicla l’acqua piovana che poi viene utilizzata sia per l’agriturismo sia per i campi. 

«Abbiamo sviluppato un vero e proprio percorso di naturalizzazione che valorizza l’ambiente nella sua totalità».

Agricola Fore Porta nel cuore della Valle delle Ferriere, in Costa d'Amalfi
Agricola Fore Porta. Photo Courtesy of Agricola Fore Porta

Silvia Amatruda, 28 anni, Agricola Fore Porta

Situato nel cuore dell’incantevole Valle delle Ferriere Silvia Amatruda, insieme alla madre, al padre e al fidanzato, porta avanti una lunga tradizione di famiglia. 

«Dopo un viaggio in Inghilterra mia nonna alla fine degli anni settanta acquistò questo casolare e per anni se ne è occupata insieme a mio nonno. Quando mio nonno è venuto a mancare i miei genitori hanno preso le redini dell’attività. Ora ci sono anche io». 

Nata come azienda agricola, l’Agriturismo Fore Porta è oggi una struttura ricettiva completa che oltre al ristorante offre anche pernottamento. 

«Il nostro concetto è dalla terra alla tavola. Tutto ciò che viene coltivato sui 3 ettari di terreno viene poi usato come ingredienti per la cucina, dai salumi, ai formaggi e ai piatti a base di verdure e ovviamente lo Sfusato Amalfitano». 

Oltre alle verdure, alle piantagioni di frutta e agli animali, l’azienda agricola si dedica anche all’apicoltura da cui ricava dell’ottimo miele. 

«Qui tutto è a kmzero e ogni membro della famiglia, anche se ci si aiuta a vicenda, ha un compito. Io avendo studiato lingue mi occupo dell’accoglienza e degli ospiti». 

Agricola Cuonc Cuonc in Costiera Amalfitana
I prodotti dell’Azienda Agricola Cuonc Cuonc. Photo Courtesy of Agricola Cuonc Cuonc

Viviana Bottone, 34 anni, Azienda Agricola Cuonc Cuonc

«L’azienda è di mio marito. Lui si occupa di tutto ciò che riguarda la parte relativa all’agricoltura, io mi occupo invece della trasformazione dei prodotti», racconta Viviana Bottone, co-proprietaria di quest’oasi di pace situata a Minori, lungo il Sentiero dei Limoni

Aperta alla fine del 2019, l’azienda vuole essere un momento di sosta lungo il cammino dove è possibile fermarsi per assaggiare i prodotti che vengono realizzati. Da quasi due anni, infatti, si impegna, infatti, a onorare parte della tradizione agricola della Costa d’Amalfi, con un pizzico di innovazione. 

«Cerchiamo di mantenere intatto quello che è l’essenza del nostro territorio, i suoi metodi di lavorazione e le sue ricette, aggiungendo del nostro. La passata di pomodoro per esempio che noi facciamo segue le linee guida di una volta, come veniva fatta dalle nostre nonne, ma invece si usare una sola tipologia di pomodoro, utilizziamo quelli da noi coltivati ossia ciliegio, Sorrentino ecc.». 

Oltre alle passate, nel laboratorio adiacente all’azienda, che è anche negozio, Viviana prepara marmellate sia dolci che agrodolci e dei chutney. «Uno dei miei preferiti è il chutney di mela e peperoncino», dice. I succhi di frutta confezionati non hanno alcuna aggiunta di zucchero. «Il più richiesto è quello al melograno che viene fatto solo la frutta», tiene a precisare. Aperti tutto l’anno, offrono degustazioni a entrata libera.

Il Giardino Dorato a Maiori in Costa d'Amalfi
Le caprette de Il Giardino Dorato. Photo Courtesy of Il Giardino Dorato

Antonella Ferrara, 27 anni, Il Giardino Dorato 

E’ una giovane realtà imprenditoriale di Maiori fondata da Antonella, il fidanzato Luigi, e i due fratelli Giuseppe e Filippo

Ognuno con un compito preciso. 

Antonella, per esempio, insieme al fratello si occupa dell’allevamento degli animali e della lavorazione dei formaggi. «E’ un progetto che abbiamo creato noi quattro da zero. Il nonno di Luigi ha sempre avuto un allevamento di mucche e mia nonna, invece, i limoneti. Abbiamo unito queste due passioni, tramandate anche dalla nostra famiglia, e  lanciato nel 2019 l’agriturismo», dice Antonella comproprietaria dell’agriturismo Il Giardino Dorato

Sono tutti ragazzi che hanno imparato il mestiere direttamente sul campo. L’agriturismo si estende su vasti terrazzamenti di limoni, cuore del progetto e a cui il nome è ispirato, e ha anche un allevamento di animali, fra cui una decina di capre Saanen, di origine Svizzera, che producono un latte ideale anche per chi soffre di intolleranze, galline, mucche pezzate rosse, pecore e un vitellino appena nato. 

«E’ un lavoro faticoso perché facciamo tutto noi e siamo impegnati sin dalla mattina presto dalla mungitura alla lavorazione del formaggio alla cura dei terreni alla cucina», racconta. Chi soggiorna qui può partecipare a una serie di attività fra cui la mungitura e la trasformazione del latte. 

«Ci piace l’idea di far vivere agli ospiti una soggiorno a diretto contatto con la natura, alla riscoperta di quello che era ed è ancora oggi la vita agricola». Fra i prodotti realizzati ci sono la mozzarella, il primo sale, tomini, diverse varietà di formaggi in piccole quantità che vengono utilizzate esclusivamente per la cucina. Il ristorante serve piatti tipici della tradizione con ingredienti provenienti dai loro terreni. Il menu propone principalmente ricette stagionali, fra queste vanno sicuramente menzionati  i ravioli con stracchino e una grattugiata di Sfusato Amalfitano. 

«L’impegno è molto, è vero, ma le gratificazioni sono tante».