La ricetta del benessere secondo Jamalfi

L’investimento in ingredienti primari della Costa d’Amalfi ha portato un’azienda locale a diventare un brand di bellezza sostenibile riconosciuto a livello mondiale

26 gennaio 2021, di Priscilla Santos Da Silva. 


Jamalfi è un marchio di cosmesi bio creato da Martina Rispoli e Rosario Riccio nato da una forte passione per il territorio amalfitano e per la sua biodiversità. Il nome scelto rivela già la sua vera essenza: Jamal in arabo significa bellezza. Un omaggio alla terra della Costa d’Amalfi e alla sua tradizione cosmetica.

I primi passi

I due fondatori hanno saputo raccogliere tutte le potenzialità della biodiversità proprie della Costiera, che vanno oltre alla bellezza naturale della Divina, trasformando le materie prime locali in prodotti bio. La cosmetologia è la scienza che si occupa di cosmesi e che studia le caratteristiche estetiche dei processi biochimici, fisiologici o patologici della pelle. 

Attraverso composti, fragranze e principi attivi è possibile creare una crema, un olio, uno shampoo e tanti altri prodotti, dedicati alla cura di corpo, viso e capelli. Capire l’origine della materia prima, le funzioni che una vitamina può fornire e anche comprendere il principio attivo di un composto sono alcune delle esigenze del pubblico di destinazione. 

Quando Rispoli iniziò la sua ricerca, la bellezza era già un business ancor prima che Amalfi fosse Amalfi. Nel Centro di Cultura e Storia Amalfitana, sono state trovate testimonianze risalenti al Medioevo, in cui si legge che la Costiera importava prodotti dal Medio Oriente. Inoltre, anche uno studio della Scuola Medica Salernitana ha trovato un manoscritto di cosmetologia che testimoniava questi scambi commerciali, datati sempre nel período medioevale.

Una sfida accettata

Pensando di aprire un’azienda cosmetica e pensando ovviamente ai prodotti locali, Martina ha analizzato il mercato negli ultimi anni constatando le notevoli potenzialità di crescita future. 

La sua intenzione era soprattutto quella di  dare valore al luogo e di esaltare la preziosità della materia prima: «aprire un’azienda bio significa declinare tutte le scelte imprenditoriali in tal senso e questo processo richiede tempi più lunghi.  L’apertura di un’azienda eco e bio ha gli stessi passaggi di una normale azienda, ma tutto richiede più tempo per essere completato,» ci racconta la fondatrice. I prodotti utilizzati da Jamalfi si avvalgono di certificazioni locali, tra cui l’utilizzo del limone sfusato amalfitano IGP – Identificazione Geografica protetta, proveniente dell’azienda agricola amalfitana Salvatore Aceto e  l’EVO (olio extravergine di oliva) biologico dell’Azienda Agricola di Raffaele Palma di Maiori.

La ricetta del benessere secondo Jamalfi, marchio di cosmesi bio in Costa d'Amalfi. L’essenza dei limoni nei prodotti Jamalfi
Photo Courtesy of Jamalfi

Think globally, act locally

Alla fine degli ’70 David Brower lanciò il concetto “think globalli, act locally”, con l’invito ad enfatizzare le richezze dela propria comunità, senza tralasciare l’ecosistema mondiale. 

Nell’industria del marketing  questo principio incoraggia le aziende ad avere una strategia coerente quando si posizionano a livello internazionale (una strategia globale), adattando il loro approccio tattico al mercato locale a cui mirano (un approccio locale). 

Jamalfi ha messo in pratica questi principi instaurando una rete di collaborazioni sia a livello locale, che oltre confine. Inizialmente i prodotti venivano offerti ai residenti della Costa d’Amalfi e ai vari turisti. Il pubblico e il network di collaboratori cominciò a espandersi a livello nazionale con la prima partecipazione al SANA di Bologna (Salone Internazionale del Biologico e del naturale biologica) e poi successivamente intensificati da operazione di telemarketing. 

«Con la pubblicità locale, la registrazione presso organizzazioni e con più di 70 punti di distribuzione in tutta Italia, l’azienda oggi è riconosciuta a livello Internazionale. Tutto questo è stato possibile grazie a strategie di web marketing, social media e logística. Senza una pianificazione è impossibile entrare e sopravvivere nel mondo dell’e-commerce», ci dice Rispoli. 

Al momento i maggiori acquirenti sono negli Stati Uniti. «L’azienda per operare all’estero doveva adattarsi ad ogni tipo di nazionalità. Dal 2020 ho utilizzato il prodotto per la vendita nei paesi Anglosassoni, Francia e Germania», sottolinea la fondatrice di Jamalfi.

Agenda 2030 – Sostenibilità e futuro

Sempre nel senso di “pensare globalmente e agire localmente”, esistono diverse operazioni che guidano governi, aziende ed enti a diventare sostenibili, ecologici e ad agire con prudenza per la conservazione del pianeta e per l’uguaglianza sociale. 

L’Agenda 2030 dell’ONU in questo senso è il parametro su cui concentrarsi e molte compagnie hanno adattato i loro business model su questi obiettivi allo scopo di  contribuire al benessere del mondo. «La pandemia ha spinto tutti noi a riflettere, nella nostra intimità, sulle cose davvero importanti per il nostro futuro, e la sostenibilità sarà e deve essere il presupposto alla base di qualsiasi iniziativa economica e sociale», ci dice Martina. 

Il 2020 è stato caratterizzato da molti dubbi, paure e incertezze. Ci ha riportato a ripensare al valore dell’economia locale, e a un nuovo modo di fare acquisti che non solo facciano bene alla nostra salute, ma anche a quella dell’ambiente.  Il famoso detto “siamo ciò che mangiamo”, oggi potrebbe esser declinato in “siamo ciò che usiamo”.

La nuova normalità ci ha spinto a una meditazione più profonda sulla necessità di compare prodotti che siano sostenibili, organici ed ecologici. Ed è in queste scelte quotidiane che si manifesta il vero cambiamento.