Da Ravello a Fontana Carosa: sui passi dello scrittore E.M. Forster

E’ uno dei 10 itinerari che costituiscono il Ravello Digital Grand Tour, un progetto escursionistico dedicato ai grandi viaggiatori, artisti e intellettuali del Novecento che soggiornarono nel borgo

30 Marzo 2023, testo e foto di Anna Volpicelli 


Si ripercorrono i passi e si tocca con mano e con i piedi le impronte che E.M. Forster, celebre scrittore inglese, ha lasciato sulla terra che delinea il sentiero che da Ravello porta a Fontana Carosa

Un itinerario che fa parte del già annunciato Ravello Digital Grand Tour, un progetto che comprende 10 percorsi e una mappa digitale, dedicati ad illustri artisti ed intellettuali, fra cui Gide, Wagner, Neville Reid, Escher che hanno trovato durante il loro soggiorno nella città della musica, la linfa creativa per realizzare e comporre le loro opere. 

«Abbiamo luoghi e scorci magici, ma spesso non ne sappiamo dell’esistenza probabilmente perché non valorizzati nel giusto modo. Da qui l’idea di creare un progetto in primis per riappropriarci dei nostri sentieri, approfondendone la conoscenza, la riscoperta, la valorizzazione di nuovi e soprattutto la fruizione degli stessi e allo stesso modo offrirli ai numerosi turisti che popolano i nostri luoghi», spiega Paolo Vuilleumier, sindaco di Ravello. 

Un rifugio inaspettato

Quello di E.M. Forster – Fontana Carosa segue le vicende di Eustace, giovane protagonista di “La storia di un panico”, racconto giovanile che l’autore britannico scrisse ispirato dai paesaggi che circondano Ravello. Fu, infatti, nel 1902 che Forster si rifugiò nel borgo insieme a sua madre, dopo esser passato da Napoli, Paestum ed Amalfi. 

Luminare uomo di cultura del secolo scorso, Forster fece parte di quel gruppo di artisti ed intellettuali inglese conosciuti come Bloomsbury Group, una sorta di collettivo rivoluzionario a cui apparteneva anche la scrittrice Virginia Woolf, che insieme ai suoi alleati trovò in Ravello una delle sedi delle famose e riservate riunioni. 

«Le traiettorie lanciate dal Grand Tour e dai grandi viaggiatori del Novecento sono state il principio ispiratore per la creazione dei vari itinerari. 10 piccoli viaggi, di varia difficoltà, che condurranno l’escursionista a scoprire aspetti inconsueti, quasi segreti della nostra cittadina, tra mare e montagna, attraversando castagneti, limoneti, incontrando chiese, antica vestigia medievali e architetture rurali immergendosi in paesaggi mozzafiato, seguendo i passi di questi nostri illustri ospiti, fino ad arrivare ai luoghi noti, con Villa Rufolo e Villa Cimbrone», ci dice Paola Mansi, assessore al Comune di Ravello. 

Il Sentiero degli Dei in Costiera Amalfitana, il bosco di castagneti del sentiero di E.M. Forster
Il bosco di castagneti del sentiero di E.M. Forster

Un sogno contemplativo

Durante la permanenza ravellese agli inizi del ‘900, si vocifera che ogni mattina Forster uscisse di casa per una passeggiata fra il bosco di castagneti che si trovava appena superato il centro abitato, e da qui si recava, come in un sogno contemplativo, alla Fontana. Un luogo, secondo l’autore ricco di fascino e magia, che lo spinse a scrivere il racconto che nel 1913 venne poi pubblicato nella raccolta L’Omnibus Celeste. 

Dalla vita mondana a quella rurale

Seguendo l’immaginario reale di Forster è come se passo dopo passo si sentisse la presenza di quel giovane Eustace che trovava ristoro in quelle valli. Il tracciato parte da Piazza Fontana, e dopo aver superato le vie strette del borgo, ci si addentra nel cuore di madre natura. Si abbandona, quindi, la vita mondana per accogliere e farsi accogliere dalle braccia di quello che un tempo era il ventre dell’economia ravellese: l’agricoltura. Allevamenti di bovini e distese di alberi di castagno marchiavano, e lo fanno ancora oggi, con pugno fermo tutto il territorio. 

Una valle di castagneti

Il sentiero si snoda nella Valle del Dragone, valle che prende il nome dal suo fiume che dall’alto dei Monti Lattari scorre fino ad Atrani, e che in questo tratto separa il borgo di Scala da quello di Ravello. Qui dall’alto al basso distese di alberi secolari dipingono il panorama. 

«I castagneti da frutto – ci dice Marco Marotta, guida escursionista di Cartotrekkingsono riconoscibili poiché vengono innestati, gli altri invece, vengono utilizzati per comporre i pali usati per la coltivazione dello Sfusato Amalfitano». 

Resti di ruderi, conosciuti come calcara, antiche strutture di pietra adibite alla cottura della calce, puntualizzano il sentiero, risvegliando nella memoria dei passanti immaginari lontani, che come piccole cellule sono custodite nei ricordi di una narrativa storica collettiva a cui tutti apparteniamo. 

The Path of the Gods on the Amalfi Coast. Hiking on the E.M. Forster trail
Passeggiando lungo l’itinerario

Acqua fonte creativa

Salendo su per il sentiero, poggiando i piedi su quelle scale di roccia, costruite da volontari locali, che insieme ai ragazzi di Cartrotrekking, hanno partecipato alla ripristinino e alla pulizia del percorso, attualmente candidato come sentiero CAI, si arriva alla Fontana Carosa: una struttura rurale circondata da foglie e alberi da cui scorre acqua pura. 

Chiudendo gli occhi è come se si percepisse lo spirito di Eustace, e di conseguenza quello di Forster, che da questo luogo fu così ammagliato tanto che le parole scorrevano veloci e fluide sul taccuino, come gli zampilli di quella stessa acqua. 

Un luogo di pellegrinaggio

Davanti alla Fontana, una cappella votiva racchiude la statua della Madonna. Questo è anche un luogo di pellegrinaggio caro agli scalesi, che proprio qui vengono a dare omaggio alla Santa Figura. Da questo punto, comincia la via del ritorno. Il sentiero, infatti, è un circuito ad anello di facile percorrenza che parte dal centro urbano per poi ritornare nello stesso punto, con una sorpresa. 

Il Sentiero degli Dei in Costiera Amalfitana. Vista su Ravello dal sentiero
La vista su Ravello dall’alto del sentiero

Il ritorno in città 

Percorrendo la via a ritroso, si passa attraverso un diverso itinerario, che conduce proprio nel cuore della valle. Una strada costellata da tratti piani, alcuni un po’ più in salita altri in discesa, e scale alla fine delle quali è stata posta una mattonella di ceramica smaltata di diverso colore a seconda del percorso. 

In questo passaggio la vegetazione tipica della valle si fa più vicina e si offre nel suo splendore lussureggiante allo sguardo aperto e attento. Gli alberi di castagno e il verde delle montagne a mano mano lasciano spazio al panorama infinito tipico della Costa d’Amalfi. Prima di ritornare all vita cittadina gli occhi si perdono nell’orizzonte cobalto del Golfo di Salerno, dove dall’alto del percorso si ammira Ravello nel suo coinvolgente fascino.