Diario di bordo della Ditirambo Nights. 2 luglio 2025 Stardust

DIARIO DI BORDO DELLE DITIRAMBO NIGHTS – 2 LUGLIO 2025: STARDUST  

Mercoledì 25 giugno: 8 giorni prima della Ditirambo Night. Ore 09.46 – Di Emilia Filocamo


Ci risiamo. L’appuntamento si rinnova e la sensazione è piacevole, di ansia e attesa.

Armando Aristarco è in quella fase particolare della professione di uno chef in cui  ispirazione e creazione sono sorelle così vicine da confondersi completamente, e dall’una all’altra non passa che un istante, un attimo velocissimo, che poi si concretizza nell’intuizione geniale, nella novità, nell’ “escogitato e nel di getto” che sorprende.

La seconda Ditirambo Night del Caruso, a Belmond Hotel Amalfi Coast, prevista per mercoledì 2 luglio, si avvicina e questa volta il compito è arduo perché puntare in alto, direzione non obbligata al Caruso ma profondamente sentita e perseguita, è un’indicazione concreta visto che l’obiettivo, oltre a coinvolgere gli ospiti nell’atmosfera mediterranea e del territorio e della cucina locale e cilentana, è invitarli a fissare il cielo, anzi a puntare il cielo.

Stardust, questo il “sottotitolo” della seconda Ditirambo Night con inizio alle ore 19.00,  non sarà soltanto una piacevole incursione nel cuore della Dieta Mediterranea, grazie al solito “ amichevole e gustoso duello” tra due produttori cilentani ma sarà innanzitutto una passeggiata nell’Universo. Immaginate il tramonto, uno di quelli tipici di Ravello, con il rosso ed il viola che si contendono lo spazio e si allungano sul mare e oltre le montagne, immaginate  il perimetro dell’iconica Piscina a sfioro, una sorta di navicella spaziale che punta l’infinito, puntellato  di telescopi, immaginate i  due referenti dell’Associazione AstroCampania di Napoli, presieduta da Massimo Corbisiero, il professor Giuseppe Ruggiero e l’astrofotografo Simeone Pendolo, che guidano gli ospiti alla scoperta del luminoso contrappunto che sovrasterà il Caruso tra buio, ombreggiature, mari e tranquillità. Dall’aperitivo, dunque, e fino a tarda sera, in una sorta di rituale composto e carico di meraviglia, gli ospiti potranno avvicinarsi ai telescopi e dare inizio ad un viaggio unico.

All’Executive Chef del Caruso e ai produttori che interverranno,  il compito di far sognare con i piatti: l’abbinamento è ancora volutamente tenuto segreto per accrescere la curiosità. Trapela qualche indiscrezione che gioca con il sottotitolo Stardust: la polvere, che sia di spezie o di stelle, in forma di sapore o  di lustrino, di paillette cucita alla volta celeste o piovuta come neve colorata su una pietanza, affascina ed incanta.

Armando Aristarco adesso è  silenzioso, sono passate da poco le dieci del mattino, si intuisce che è già al lavoro. La magia dello chef, questa volta, non sarà soltanto nel dosaggio, nell’alternanza degli ingredienti ma nelle consistenze: un pizzico di questo o di quello, finiture minime, grammature delicate con cui sorprendere.  Nessuna distrazione per lo chef,  solo una sbirciatina alle stelle, un fuori programma che gli consentirà di affacciarsi verso la luna.  A cullare il tutto le ballate del M° Angelo Loia e poi  il cruciverba gustoso delle polveri e delle spezie utilizzate, l’amalgama misterioso, l’uncinetto delle costellazioni ben ordito nella sua trama ancestrale ed eterna.

Perché si sa: al Caruso si prova a dare agli ospiti perfino la luna. Ma questa volta per davvero. E se la luna non dovesse bastare, ecco le stelle, mai così vicine, mai così generose. Tutte aggrappate e ancora salde, lontane dalla caduta che realizza i desideri, o forse già pronte a farlo. Perché al Caruso succede anche questo.

 

Foto – Federica Giordano