Fra i vicoli del borgo dei pescatori dove l’ospitalità e la gentilezza dei residenti insegnano il piacere del vivere
1 ottobre 2020, di Anna Volpicelli
“Vado a Praiano che c’è energia positiva”. E’ il koan che ogni abitante della Costiera conosce a memoria e su cui ha meditato per tutta la vita. Nell’antico borgo dei pescatori si respira un’atmosfera di tranquillità mista a una gentile convivialità.
“A Praiano, più di ogni altra località della Costa d’Amalfi, si percepisce ancora una certa domesticità che è data proprio dalla gestione familiare di ogni attività del luogo. Il modo di vivere genuino e lento porta chiunque in una dimensione di calma e positività”, ci racconta Giacomo Miola, fondatore di Gastronomic Trekking, una start-up che organizza escursioni gastronomiche alla scoperta dei sapori del territorio.
La voglia di condivisione
Fuori dal circuito di turismo di massa, Praiano è uno dei luoghi privilegiati della costiera. Nonostante si trovi sul tratto principale dell’Amalfitana, fra Amalfi a Positano, grazie alla sua pozione, divisa in una parte a est, Praiano, e una a ovest, conosciuta come Vettica, il borgo è riuscito a mantenere vivo il suo approccio a quell’ospitalità tipica partenopea. Passeggiando su via Masa è facile imbattersi in qualche anziano del luogo, pronto a offrire un po’ di cibo. “Se qualcuno ti vede passare due volte, è facile che alla terza ti dica t’aggia fa’ assaggia’ na’ cosa”, racconta Miola.
La devozione al territorio
Il nome Praiano deriva dal greco “Pelagianum” che significa mare aperto. “Da tutte le case si vede il mare – ci dice Suela Cimino, proprietaria dell’ Hotel Margherita – siamo aperti all’infinito”.
E il panorama che si gode da ogni angolo di questa località si dipana dalla Baia di Positano, a Li Galli fino a Punta Campanella e Capri. “Da qui si vede tutto il Golfo di Salerno. E quando il cielo è limpido, in lontananza si può persino scorgere Punta Licosa, nel Cilento “, ci dice Miola.
Percorrendo le vie strette e salendo su per le lunghe scalinate circondate da una sfilata di case dalle tinte pastello, si incontrano le famose edicole votive decorate in maiolica. Sono piccoli altari che racchiudono le immagini di santi e della Vergine Maria costruiti dalle famiglie come richiesta di protezione e benedizione. Una devozione spirituale che viene espressa non solo attraverso l’iconografia religiosa, ma anche nel legame con il territorio.
Le maioliche, segno inconfondibile di tutta la Costa d’Amalfi, con i suoi motivi e colori, sono una delle decorazioni principali che arredano gli esterni e gli interni di ogni spazio, sia pubblico sia privato. Sono visibili sulle insegne delle case, sul pavimento e sulla cupola della chiesa di San Luca Evangelista e disposte sui vari percorsi che portano al Monastero di San Domenico, collocato in un punto sopraelevato nella Vallata di Campo.
Arte a cielo aperto in Costa d’Amalfi
Gli itinerari che conducono a questo luogo sacro, che si intersecano con il celebre Sentiero degli Dei, sono divisi in una serie di passeggiate che nel 2016 hanno dato vita a NaturArte, un museo a cielo aperto.
Otto artisti, famosi ceramisti locali, hanno addobbato i vicoli e le vie dei percorsi con 150 sculture realizzate in ceramica e in pietra. Si tratta di un insieme di opere legate alla cultura, alle tradizioni e alla mitologia locale in un continuo dialogo con l’ambiente circostante. La leggenda racconta che un tratto di queste stradine fu percorso dalle divinità greche per salvare Ulisse, in viaggio di ritorno verso Itaca, dalle sirene che si trovano sull’isola Li Galli.
Fino al tramonto
Nel silenzio ovattato che abbraccia ogni percorso ci si sofferma a contemplare la profonda caducità della natura, il verde degli alberi che cambia sfumature con il passare delle stagioni, le lingue di prato colorate da fiori, le erbe fra cui il finocchietto selvatico, e soprattutto la vastità del mare che con il suo blu denso accompagna lungo tutto il viaggio.
Nei pressi della Chiesa di Santa Maria a Castro, che sorge su un punto suggestivo della montagna a 364 m.s.m, ci si prende una pausa per respirare e lasciarsi inebriare dall’intensità del paesaggio. Una sosta introspettiva prima di arrivare a destinazione: il Monastero di San Domenico. Questo è uno dei luoghi più suggestivi da cui poter ammirare il tramonto. “Aspettare il calar del sole è uno dei motivi per cui si viene a Praiano”, racconta Suela.
Una sorta di rituale sacro che ripercorre lo stato di pace e di grazia che le divinità hanno lasciato. Un rito antico che ancora oggi viene mantenuto da pellegrini locali e di passaggio.