Cosa vedere a Furore

E’ il paese dipinto, il paese che non c’è. Un borgo che va scoperto lentamente vagando fra vigneti eroici, ricercando muri d’autore e cimentandosi in uniche esperienze in “volo”

30 maggio, 2023, di Redazione. Foto di copertina di Vito Fusco


Non cercarla qui la ciambella di case raccolte intorno alla piazza. Non la troverai. Furore, il paese che non c’è, il paese non paese, col suo abitato sparso sui fianchi della montagna a strapiombo sul mare, si offre a piccole dosi, si lascia scoprire con civettuola ritrosia”. Scriveva cosi Raffaele Ferraioli, già sindaco di Furore e luminare della Costa d’Amalfi, nella prefazione del piccolo volume delle Cantine Marisa Cuomo. Un borgo inesistente che accoglie al suo interno “vigne e giardini, terrazzi e pergolati, poggi e tornanti che dirupano a mare. E muri: muri a secco, muri dipinti, muri istoriati. Muri d’autore. E chiese, e campanili svettanti e cupole arabeggianti”, continua. 

Un luogo dove le parole diventano immagini, dove il silenzio governa ogni angolo, dove la natura, selvaggia e rigogliosa, si è offerta nella sua generosità a mani sapienti che hanno saputo, con umiltà, devozione e attenzione, cogliere ogni opportunità data. Furore è il villaggio da scoprire lentamente, dove la frenesia dello scovare viene messa da parte dove “ogni sguardo è già emozione e ogni pensiero è già sogno”. 

Chiesa di San Giacomo 

Affonda le sue fondamenta su un terrazzamento e guarda con fermezza e fierezza le acque blu del mare. Circondata da una natura lussureggiante questa piccola chiesa rupestre sulla facciata una maiolica decorata con la figura di San Giacomo. Al suo interno conserva degli affreschi in stile bizantino attribuibili al XIV secolo, prevalentemente nella zona del presbiterio e dell’abside, che rappresentano le figure della Maddalena, e delle sante Caterina e Margherita. 

Un trekking in kayak in Costa d'Amalfi. Un angolo del Fiordo di Furore
La sfilata di monazzeni,scendendo le ripide scale che portano al Fiordo.Foto di Vito Fusco

Fiordo 

La roccia si apre e il mare corre velocemente generando un furente sibilo che ha dato il nome del Paese. Per raggiungere questo angolo di paradiso, sede un tempo di una competizione internazionale di tuffi, si devono scendere ripide scale attorno alle quali si sviluppa in modo naturale un giardino selvaggio dove si possono ammirare diverse specie fra cui il finocchio di mare Crithmum, la centaurea, il cappero selvatico, la valeriana rossa, l’euphorbia, e il rosmarino. 

A mano a mano che si percorre il sentiero una sfilata di monazzeni, le antiche e colorate case deposito dei pescatori, si rendono visibili. Poco distante dalle abitazioni sorge la chiesetta ripeteste di Santa Caterina di Alessandria. Questo è il luogo che incantò il regista. Roberto Rossellini in cui ambientò il Miracolo, secondo episodio del film l’Amore, ed è qui dove costruì il suo nido d’amore con Anna Magnani

Murales

Negli anni Ottanta la rassegna Muri d’Autore fortemente voluta dall’allora sindaco Ferraioli, trasformò Furore nel Paese Dipinto. Le facciate delle case diventarono, quindi, tele su cui artistici nazionali ed internazionali realizzarono opere permanenti. Queste, visibili ancora oggi, diedero vita a una sorta di urban-trekking artistico in cui perdersi fra colori e figure.  

Fra le opere che compaiono in questa galleria a cielo aperto ci sono quelle dei i fratelli Mazzella, del tedesco Fritz Gilow, del polacco Christian Wontrowa, della brasiliana Klenia Sanches, di Carla Grosio, Pippo Borrello, Carlo Fayer, solo per nominarne alcuni. Una collezione che dagli anni Ottanta ad oggi si è espansa riunendo nella Terra Furoris artisti di grande talento. 

Il progetto Muri in cerca d'Autore a Furore, in Costa d'Amalfi
Una delle opere dei “Muri in Cerca d’Autore”. Foto courtesy of Domenico Ferraioli 

Zip Line

Si plana sul Fiordo volando appesi al cavo della prima zip line della Costa d’Amalfi fino a Conca Dei Marini. Un viaggio nel cielo che dura pochi minuti che attraversa la natura rigogliosa di Furore fino a giungere al blu del mare di Conca dei Marini. Un’esperienza unica nel suo genere che suscita adrenalina e stupore. Il ‘volo” parte dalla località di Schiato a Furore e termina a Punta Tavola a Conca dei Marini. 

Vigneto a Furore in Costa d'Amalfi
Le vigne di Furore presso Cantine Marisa Cuomo. Foto di Salvatore Guadagno

Degustazioni presso Cantine Marisa Cuomo

Ha reso celebre tutto il territorio per la qualità dei suoi vini. Qui fra pareti di roccia sono state costruite vigne eroiche che hanno dato vita a pluripremiate etichette, fra cui il Furore bianco Fiorduva. Fondata nel 1980 dai coniugi Andrea Ferraioli e Marisa Cuomo, la cantina offre degustazioni, su prenotazione, che includono anche una visita alle vigne. Una esperienza da non perdere per tutti gli appassionati di vino.