L’isolamento creativo di Gore Vidal a La Rondinaia

La villa eremo del grande enfant terrible della letteratura americana dove per più di trent’anni ha composto le sue opere, ospitato amici illustri

30 giugno 2023, di Anna Volpicelli, foto Villa La Rondinaia


La Costiera Amalfitana per secoli è stata il buon ritiro di personaggi illustri. Ravello, in particolare, più di tutte le altre località. La città della musica ospitò grandi artisti, letterati, luminari, soprattutto del ‘900, che ne trasformarono la sua identità rendendola uno dei borghi più affascinati del territorio.

L’incontro con Ravello

Gore Vidal, scrittore, sceneggiatore, attore e politico americano, non fu immune al suo fascino e soprattutto alla sua quiete. Il suo primo incontro con Ravello fu nel 1949, quando insieme all’amico Tennessee Williams, mise piede in Costa d’Amalfi su una jeep dell’esercito americano. Dopo una lunga permanenza romana, nel 1972 scopri che Villa Rondinaia, di proprietà di Lord Grimthorpe, già proprietario di Villa Cimbrone, con cui la dimora condivide il vasto giardino, era in vendita. Non si fece perdere l’occasione e l’acquisto. 

Villa La Rondinaia Gore Vidal
Lo studio di Gore Vidale a La Rondinaia

La ricostruzione di una vita

«Dopo vari lavori ricerca – ci racconta Gerardo Di Natale, proprietà di Villa La Rondinaia abbiamo trovato libri, spartiti, fotografie e oggetti personali, fra cui la inseparabile Olivetti Lettera 35 con cui scrisse i suoi libri. Abbiamo cosi riallestito il suo studio, che oggi rappresenta il museo della Villa». Per immortalare i 33 anni di vita ravellese dell’eclettico luminare in un documentario. Un progetto finanziato dai fratelli Vincenzo e Gerardo di Natale, oggi proprietari della villa. Qui, Vidal, visse il suo esilio creativo insieme al suo compagno e segretario Howard Austen, che si occupò per lo più di tutto, mentre Vidal scriveva nel suo studio. 

Gore Vidal
Gore Vidal sulla terrazza de La Rodinaia. Foto di Jospeh Leombruno courtesy of Condé Nast Getty Images

Il fedele compagno

«La cura del giardino, la cucina, le mansioni domestiche erano tutte a carico di Austen. Era lui il vero custode della villa», racconta Di Natale. Quello che sappiamo oggi dalle parole e dalle immagini del direttore di marketing è che Vidal usciva dalla sua scatola dorata, solo la mattina per leggere a bordo piscina, di sera per contendersi un drink con qualche ospite di passaggio. Di rado, invece, lasciava la Villa, dove lui si sentiva come se si “trovasse nel mattino del mondo”, per prendere un aperitivo al bar San Domingo

Villa Rondinaia
La vista su Villa La Rondinaia

L’abbandono e la rinascita

Dopo la morte di Austen, Vidal decide di vedere La Rondinaia, che passo nelle mani, appunto della famiglia Di Natale. «Non ci sono stati grandi cambiamenti strutturali – raccontano i proprietari –  abbiamo, al contrario, cercato di riportare in vita lo stesso ambiente e lasciare che la sua energia continuasse a vivere fra queste mura».